|
TECNICHE
PITTORICHE
|
Tempera La tempera all’uovo è la più antica tecnica pittorica
conosciuta. Pressochè abbandonata in favore dell’olio dopo la grande stagione
medievale e primorinascimentale, rimase tuttavia impiegata come base fino alla
riscoperta da parte della scuola inglese a metà Ottocento con Samuel Palmer e
nell’ultimo terzo del secolo da Boecklin, Moreau e Klimt.
Di nuovo su una
base di gesso dipinse Wyeth dagli anni Trenta del Novecento. A tempera opere di
Ben Shahn e di altri americani coevi.
Tuorlo d’uovo, aggiunto di acqua
distillata, mescolato ai pigmenti forma la tempera. Già pronti in barattoli di
vetro, i pigmenti della tavolozza iniziale si riducono a sei: nerofumo, bianco
di titanio, terra d’ombra bruciata, rosso indiano, blu oltremare, ocra gialla.
La tempera si utilizza per dipingere su parete o su tavola di legno stagionato,
previo passaggio di colla di coniglio o colla forte lasciata essiccare prima di
applicare il fondo. Il fondo o imprimitura consiste nel passaggio da sei a otto
mani di bianco di Spagna (gesso di Meudon) e colla tiepida, lasciando seccare
tra una mano e l’altra. Si lavora dopo aver lisciato con carta vetrata e passato
uno straccio umido. I colori a tempera temono la ruggine dei contenitori. La
loro applicazione richiede pennelli di martora e pennellate sottili e
unidirezionali. La tempera è ideale per stendere velature trasparenti da
eseguire velocemente. I colori asciugano in fretta; sono asportabili con spugna
se freschi, con lama di spatola quando secchi. Rimangono a lungo chimicamente
instabili. Non devono essere chiusi con vetro a contatto. |