ROMANTICISMO
Nelle arti figurative
il termine romanticismo assume un significatoindeterminato
e polivalente, potendosi accostare, sotto la comune
e vaga definizione di "romantiche", espressioni
artistiche di natura e origine assai varia e difficilmente
collocabili nell'ambito di uno stesso e ben individuato
movimento. Tra i due opposti poli costituiti da un lato
da quell'interpretazione riduttiva e rigidamente cronologica
che vede nel romanticismo la fase stilistica successiva
al neoclassicismo e destinata a concludersi con l'avvento
del realismo, e dall'altro dalla tendenza a ravvisare
nel romanticismo una "categoria" stilistica
e una costante spirituale le cui manifestazioni ricorrono
nella storia delle arti figurative, si indicano più
genericamente come "romantici" una serie di
episodi artistici dell'arte occidentale cronologicamente
compresi tra la fine del sec. XVIII (preromanticismo)
e gli ultimi anni del successivo (postromanticismo);
momenti la cui natura e i cui moventi si inseriscono
in quello stesso ambito culturale che aveva preso l'avvio
dal pensiero filosofico e dalla letteratura del romanticismo
partecipando delle stesse istanze ideologiche. Polemicamente
opponendosi al neoclassicismo e alla cultura accademica,
nei quali tuttavia vanno ravvisate le radici della sensibilità
romantica come momento critico della cultura illuminista
e reazione al crollo dell'utopia "razionale",
l'arte del romanticismo rifiuta ogni ideale e ogni univoca
classificazione del bello per dare libero sfogo alla
creazione individuale che si esprime in un approccio
emotivo al fare artistico, tendente a riportare alla
luce valori squisitamente soggettivi, fantastici e sentimentali.
Alla perfetta e definita forma classica l'arte romantica
preferì da un lato la rappresentazione dei tratti tipici,
la caratterizzazione che fa dell'oggetto ritratto un
unicum, l'evocazione di suggestivi e fuggevoli aspetti
della natura e dell'uomo nei quali si legga l'inquieto
fluire della vita nella sua relatività e contemporaneamente
un costante anelito all'assoluto. Ribelle alle imposizioni
dell'accademia, e dunque del potere costituito, l'arte
romantica condivise inoltre con la filosofia e la letteratura
contemporanee l'impegno politico e civile e le aspirazioni
libertarie, ora indirizzate contro l'assolutismo napoleonico,
ora contro quello della Restaurazione. Di qui deriva
l'attenzione, nella scelta dei soggetti, alla storia
e in particolare a quella contemporanea oltre che, in
margine a essa, a temi suggeriti dafatti della più varia
attualità (Géricault: Zattera della Medusa, 1819, Parigi,
Louvre; Delacroix: Libertà che guida il popolo, 1831,
Parigi, Louvre). Sulla scia della letteratura, la rivalutazione
delle tradizioni figurative nazionali, della religione
e della famiglia come veicoli di un'effusione sentimentale
che conferma il tono di polemica opposizione alla ragione
degli illuministi e alla fredda bellezza della classicità,
costituisce i nuovi motivi di fondo dell'arte del romanticismo.
Nell'ambito di questa rinnovataattitudine spirituale,
alcuni filoni dell'arte romantica apprezzarono e si
ispirarono ai primitivi e al Quattrocento italiano e,
nell'architettura, alle tradizioni medievali nazionali,
con un criterio di scelta che rientra nella nuova e
feconda concezione della storia. Dal punto di vista
delle tecniche, con una generalizzazione forseillegittima
ma di valore indicativo che prescinde dalle logiche
differenze di stile, il r. tese a esprimersi in forme
"pittoriche", cioè indirizzate a esaltare
i valori del colore e del chiaroscuro piuttosto che
della linea e del disegno. Momento complesso, proprio
perché in esso confluiscono elaborazioni regionali,
nazionali, individuali, della cultura figurativa europea,
il romanticismo ci offre tale varietà di forme e di
intonazioni, di intenzioni e di accenti, da apparire
come una serie di episodi di più varia matrice culturale
ma legati da assonanze di tono o di atmosfera, i cui
momenti più significativi sono cronologicamente situabili
nella prima metà del sec. XIX. Se in Italia Piranesi,
stimolato dal disagio intellettuale generato dall'opposizione
tra realtà e ideale "razionale" illuminista,
accede a un mondo di potenti e nostalgiche visioni di
rovine romane e di fantasie architettoniche dove l'immensità
degli spazi e la suggestione delle luci individuano
un'archeologia patetica che coincide con l'attitudine
romantica della coeva architettura inglese e con quella
che animò i revivals ottocenteschi, il suo rimane un
apporto fondamentale ma isolato rispetto al filone maestro
del romanticismo. Nel cuore dell'Ottocento le proposte
della Francia e dell'Inghilterra furono accolte in Italia
in un'accezione superficiale ed estetizzante che si
manifestò nella predilezione per soggetti storici e
sentimentali (Hayez). Soltanto l'arte del Piccio e dei
puristi costituì un capitolo di qualche interesse.
BIBLIOGRAFIA G.
Laini, Il Romanticismo europeo, Firenze, 1959; M. Locken,
Les Romantismes (Allemagne-Angleterre-France), Parigi,
1964; M. Praz, La carne, la morte e il diavolo nella
letteratura romantica, Firenze, 1966; M. Puppo, Il Romanticismo,
Roma, 1967.
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